Molti tra noi, omosessuali e lesbiche, hanno criticato nei mesi scorsi il Governatore della Puglia, Nichi Vendola, reo di non parlare abbastanza dei diritti delle persone LGBTQ; di perorare blandamente la causa delle coppie di fatto; di essere persino vicino a certe logiche della Chiesa cattolica che non a quelle movimentiste gay.
Lui ha continuato le sue battaglie, contribuendo alla vittoria di Giuliano Pisapia a sindaco di Milano; è andato a parlare all'Assemblea annuale dell'Associazione industriali di Vicenza; si è candidato a sparigliare i giochi nel centrosinistra; si è candidato a ricostruire l'alternativa politica; si è sempre fatto vedere ai Gay Pride.
Ora, finalmente per i suoi detrattori, il governatore pugliese parla di questioni che riguardano la sua e nostra comunità. Lo fa dalle pagine di GQ, il mensile della Condé Nast, che gli dedica la copertina. E' subito chiaro che vuole parlare di omosessualità e omofobia. Riferendosi ai Gay Pride spiega:
“Le forme più trasgressive e spettacolarizzate di esibizione dell'identità gay, - dice Nichi - normalmente, sfilano un giorno all'anno; le forme più pacchiane e spettacolarizzate di esibizione dell'identità etero, nella sua versione più maschilista e più machista e anche più greve, sfilano anche nei palazzi del potere tutti i giorni dell'anno”.
Che in questi mesi qualche 'macchina del fango' si sia cimentata anche contro di lui non stupisce neppure il protagonista; lui prosegue per la sua strada e per quello in cui crede. Così quando gli viene chiesto a chi appartenga di più l'omofobia, a destra o a sinistra, non ha dubbi:
"L'omofobia non appartiene soltanto alla cultura di destra, ma anche a quella di sinistra, che rappresenta l'omosessualità come una devianza piccolo-borghese".
Nel backstage, in attesa di essere ripreso dalla fotocamera, Nichi recita come un dolce mantra dei versi di Federico Garcia Lorca:
Di' alla luna che venga,
ch'io non voglio vedere il corpo
d'Ignacio sopra l'arena...
Anche sulla religione, senza astio ma determinato dice:
"Il fatto che sia governata da una casta sacerdotale maschile impedisce [alla Chiesa] un confronto più capace di accoglienza". Chi ha una vera fede religiosa può essere gay, ma non può essere omofobo".
Io resto convinto che persone come Nichi Vendola riescono a rendere sempre più migliore questo disastrato e a tratti omofobo Paese-
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