venerdì 15 luglio 2011

La liaison d'amore tra Tremonti e Milanese? C'è chi ci crede!

Ieri a cena a casa di amici è capitata una discussione che ha assorbito la serata. E' bastato che un nostro amico raccontasse di aver letto di una presunta storia sentimentale tra il nostro ministro Tremonti e il suo braccio destro Milanese, che tra i commensali è iniziata una divertente disputa tra chi era propenso a crederci e chi no. Io ero tra questi ultimi! Già, perché un Giulio Tremonti gay non ce lo vedo proprio, e neppure il suo amico che gli offre una casa romana che costa 8 mila euro al mese di affitto. Non ce li vedo e non farei salti di gioia se la cosa si rivelerebbe vera. Di politici gay ho stima di Franco Grillini, di Anna Paola Concia, di Nichi Vendola, di gente insomma che non racconta il piacere tra le lenzuola, ma si batte per i diritti propri e quindi della comunità omosessuale e transessuale. Che ci siano altri gay velati in Parlamento poco mi interessa. 


Il fatto è che in molti quotidiani e nel web è venuta fuori questa storia, ovvero che ci potrebbe essere del tenero tra il ministro dell'Economia e Milanese. E allora il mio ricordo va all'ex direttore dell'Avvenire, per cui si coniò il "Metodo Boffo", come se ancora oggi essere omosessuali è un danno per un personaggio pubblico o di successo. Viene fuori, anche in questo caso, un'Italia allenata all'omofobia, a indicare il proprio nemico come gay, quasi fosse una colpa da espiare pubblicamente.


Nessuna prova sulle illazioni, ma parlarne serve ai sospetti. Del perché poi non mi piacerebbe un Tremonti affiliato alla nostra comunità c'è una sua frase detta qualche anno fa in una trasmissione a "Porta a Porta" che la dice esauriente. Parlando di riconoscimento per le coppie di fatto, esclamò:


"Noi non simpatizziamo per omosessuali e transgender. Invece manifestiamo una relativa preferenza per il campanile, la famiglia, il mondo naturale".


Per questo concordo con un bell'articolo pubblicato su Linkiestait. Dice tra l'altro:


A noi del rapporto umano tra Tremonti e Milanese non ce ne frega assolutamente niente. Se sono una coppia felice, siamo felici per loro. Se sono tutte illazioni, tanto meglio. Anche i continui riferimenti al «metodo Boffo» ci lasciano esterrefatti: quando in questo paese si smetterà di essere ricattabili in forza di propri orientamenti sessuali pienamente legittimi? Davvero non capiamo, di fronte a quel che leggiamo quotidianamente, come possa essere questo il tema. Il nodo è un altro: può il ministro dell’Economia avere come braccio destro una persona che non solo gli pagava la casa (è ormai un’abitudine) ma agiva in maniera a dir poco ambigua nella gestione del potere e delle nomine, come emerge dall’inchiesta sulla P4? Può il ministro dell’Economia avere come collaboratore privilegiato un ex ufficiale della Guardia di Finanza oggi accusato di corruzione e che tali reati avrebbe commesso proprio svolgendo il suo ruolo di stretto collaboratore del ministro? E ancora, semmai, come si son conosciuti e in che modo sono entrati in così stretti rapporti professionali Marco Milanese, ufficiale della Guardia di Finanza, e uno dei più importanti tributaristi italiani?

Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/se-tremonti-e-milanese-sono-una-coppia-noi-non-interessa#ixzz1SAGc25Bs









  

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