mercoledì 6 luglio 2011

Daria Bignardi: "Se si possono sposare gli etero possono farlo anche i gay"

Per una celebrità che scrolla di dosso l'omofilia, un'altra va oltre l'apparente affettività per la comunità gay. La donna di oggi è Daria Bignardi, volto noto della Tv, conduttrice de "Le invasioni barbariche". Daria non ha mai nascosto la personale simpatia per i diritti delle persone lgbtq, e chi la conosce la racconta come persona mite ma tosta sulle proprie opinioni. Ora dalle pagine di "Vanity Fair" dove tiene una rubrica, ha scritto un bel corsivo che potrebbe far piacere alle coppie gay e far riflettere i politici di destra centro e sinistra. Ed è proprio con quest'ultima che Daria sprona ad agire, visto che di riflessioni ne ha fatte a iosa da anni con qualche tentativo maldestro e inutile. Materia del contendere: il matrimonio tra persone dello stesso sesso.


Scrive Daria Bignardi:


 Sinistra italiana batti un colpo. Fai quello che non hai fatto fino a ora, e che ti è costata la palude dove ti sei ficcata. Svegliati, ora che è cambiato il vento. Tira fuori il coraggio, prima che sia troppo tardi, e inizia da qui, da una campagna per i diritti. Hai presente New York? Il posto più democratico e liberare e moderno del mondo? Non ho detto la Svezia o l’Olanda, ho detto New York. E in quasi tutta Europa sono previste le unioni civili tra omosessuali. Insomma: il mondo si sta pian piano (ma neanche tanto piano) dividendo tra Paesi democratici e Paesi arretrati. E tu da che parte vuoi che stia l’Italia? Te la senti di rischiare per un’idea e di combattere per i diritti civili, finalmente? Se non lo fai tu, chi lo deve fare? Basta nascondersi dietro a un vigliacco “In Italia non siamo ancora pronti”. Anche Milano non sembrava pronta. Sembrava che la destra dovesse vincere per sempre, poi arriva uno per bene che si rimbocca le maniche, ci crede e – oplà- la destra perde. La vogliamo alzare l’asticella dei progetti, dei sogni, del rinnovamento, della democrazia e dei diritti civili o vuoi continuare ad avere paura per sempre?




A me, queste parole di Daria, sembrano un inno alla gioia; uno sprone a gay, etero, bisessuali, a chi lotta per una politica seria, a prendere coscienza delle realtà. Daria ci invita tutti, ma proprio tutti al dovere di "rischiare per un'idea"; a "combattere per i diritti civili". E "Se non lo fai tu, chi lo deve fare?". C'era un tempo dove le battaglie come quella del divorzio o dell'aborto, erano battaglie collettive, di gente. Oggi se non ci toccano individualmente, poco ci importa e nulla facciamo.


Per la Bignardi, come per tanti come me, si tratta  di un problema di libertà. 


E non mi pare poco di questi tempi.
  

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