mercoledì 13 luglio 2011

Sei gay? Dirlo agli amici fa bene alla salute, secondo una nuova ricerca

Scoprirsi omosessuali è spesso un trauma perché la cosiddetta società civile non si dimostra così civile quando si tratta di persone che amano altri o altre dello stesso sesso; l'omofobia, il rifiuto, la discriminazione, spesso la violenza, emergono come uno tsunami e sconvolgono vite fino ad allora tranquille e monotone. Dirlo - ma a chi? - è spesso un dramma che riguarda gli adolescenti: i più indifesi e coloro meglio presi di mira dai compagni di scuola e ricattati in famiglia. Così in tanti vivono la loro omosessualità nel silenzio e nell'imbarazzo; oppure sono costretti a prendere il largo da amici e famiglia per trovare altrove la sponda dei loro desideri amorosi.


Fare 'coming out', ovvero uscire allo scoperto, giova alla salute? Sì, secondo una ricerca pubblicata sulla rivista "Social Psychological and Personality Science". Giova alla salute psicofisica e fa stare meglio nei rapporti con gli altri. 


Richard Ryan, uno dei ricercatori, scrive:


"In generale la nostra ricerca mostra che ammettere di essere gay, lesbica, bisessuale è una buona cosa. Decenni di studio hanno confermato che questo consente alle persone di sviluppare un autentico senso di identità. Eppure quando l'ambiente in cui si vive non è di aiuto alla persona, i rischi sono altrettanto grandi: aumenta lo stress  e anche le tendenze suicide. I risultati sottolineano quindi l'importanza di creare strutture sociali che si basino sull'accettazione di tutte le persone".


I rischi di cui parla il professor Ryan, vengono vissuti nelle grandi città come nei piccoli centri dove tutti conoscono tutti. Lo scorso anno, la democratica America scoprì come molti adolescenti si suicidassero a causa della loro omosessualità. Per colpa di chi? Secondo un sondaggio effettuato dal Public Religion Research Institute, una persona su tre negli States ritiene che la causa di discriminazioni e dell’escalation di suicidi sia prevalentemente l’atteggiamento delle istituzioni religiose.


Solo loro? Certo che no! Ha creato scalpore e sdegno la storia di uno studente della  Rutgers University, filmato di nascosto da due suoi compagni mentre era in compagnia di un uomo. Il filmato finisce su you tube, e il giovane preso dalla vergogna scrive un messaggio di addio su Facebook e si getta da un ponte. La stupidaggine di altri può portare a tali drammi. 


Secondo la ricerca del professor Ryan, l'orientamento sessuale è nascosto il più delle volte dentro le comunità religiose; per il 50% nelle scuole; segue il lavoro e la famiglia.


"La stragrande maggioranza delle persone omosessuali non dichiara la propria identità sessuale in ogni ambiente della vita. Fa prima una valutazione per capire se il 'coming out' le esporrà a rischi oppure no.", spiega ancora Ryan.


La maggioranza degli intervistati è però convinta di una cosa: dirlo agli amici è il miglior modo per farsi accettare. 


Tutti gli amici? E allora a chi dirlo?






    

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