martedì 12 luglio 2011

Per il Vaticano i diritti gay non sono diritti umani. E intanto un travestito viene fatto a pezzi in Afghanistan.

Se è questa la vostra carità cristiana, bene tenetevela. Se questo è il vostro credo dove non tutti sono uguali davanti a Dio, siete come i farisei nel tempio dove il mercimonio regnava sovrano. Non so più neppure in cosa crediate se i vostri insegnamenti sono spade per trafiggere dignità che poco considerate. Dovremmo scindere fede e Vaticano visti certi comportamenti stridenti con i Vangeli e la dottrina. Disprezzate i gay, le lesbiche le transessuali, tanto da mettervi contro l'Onu, come ha fatto il capo della delegazione dello Stato vaticano monsignor Silvano Tommasi, contrariato dalle recenti decisioni dell'Onu di includere il riconoscimento dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere fra i diritti umani.


Così, a quanto pare, a monsignor Tommasi, che parla all'Onu per voce papale, gay, lesbiche, transessuali, transgender, non necessitano di riconoscimento e tanto meno di tutele. E viene fuori la solita, arcinota diaspora sulle coppie di fatto e da lì all'omofobia il passo è breve.


"Con questa risoluzione - dice il monsignore - i paesi potrebbero trovare giustificazione per equiparare i matrimoni gay e le unioni civili alle unioni tra uomo e donna. Il primo passo per arrivare a legalizzare anche le adozioni ed introdurre un'educazione sessuale in contrasto con i valori cristiani. I termini 'orientamento sessuale' e 'identità di genere' - inoltre - non sono definiti dalla legislazione internazionale proprio perché non sono comportamenti esteriori ma sentimenti e pensieri e quindi non possono essere soggetti a leggi punitive".  


Va ricordato che il Vaticano non è nuovo a comportamenti come quello tenuto nei giorni scorsi. Nel 2010 l'osservatore permanente del Vaticano presso l'Onu si era messo a litigare con la Francia che intendeva far passare la norma che depenalizzava l'omosessualità in tutto il mondo. Il Vaticano si comportò al pari delle altre Nazioni dove le persone lgbtq vengono incarcerate, torturate e messe a morte. Novantuno Paesi restano a rischio per le persone lgbtq e 10 Paesi islamici usano la pena capitale contro gli omosessuali e le transessuali. Vien da dire che questo non turba affatto il Vaticano. Cristo non è tra loro!


In Afghanistan, un gay travestito, molto famoso, è stato invitato ad una festa e una volta lì, è stato ucciso e fatto a pezzi. Quello che è capitato a Zabi, capita a decine di adolescenti, di donne e uomini rei di essere omosessuali o transessuali. Molte di queste morti restano nel silenzio, nell'indifferenza del mondo, in un nero oblio dove alla guerra e alla miseria si somma la caccia aperta alle persone lgbtq.


Interessa al Vaticano?  

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